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Cosa Fotografare a Napoli 📸
Cosa fotografare a Napoli? Vi siete mai chiesti cosa immortalare in questa città magica se siete appassionati di street photography? E che attrezzatura portare? Ecco il racconto del mio ultimo viaggio a Napoli, un mix tra emozioni e consigli tecnici su come catturare al meglio questa città straordinaria attraverso la lente della macchina fotografica.
Napoli: Una Città Magica per la Fotografia
Napoli, una città che definire magica è riduttivo. Ogni strada, ogni vicolo ha una storia da raccontare, e non c’è mai un momento di noia per un fotografo. È una città che si presta perfettamente alla street photography, dove ogni angolo offre un’opportunità per uno scatto unico.
Questa volta ho deciso di lasciare a casa la mia fidata Fujifilm X-T5 e di portare con me la nuovissima Ricoh GR III HDF (link di affiliazione). Un piccolo spoiler: è stata una scelta eccellente! Napoli è una città che si vive camminando, e avere una macchina fotografica leggera è stato fondamentale. Ho trovato un B&B in una posizione strategica, a soli 10 minuti di passeggiatadai luoghi che adoro fotografare.
Fare Street Photography a Napoli: Un Paradiso per i Fotografi
Fotografare a Napoli è come essere in un parco delle meraviglie. Le zone che amo di più sono la Rotonda Sauro, nella zona di Santa Lucia, e Spaccanapoli con la sua famosa via San Gregorio Armeno. Questi posti offrono scorci perfetti per chi, come me, ama la street photography.
Adoro immortalare gente, strade, locali, chiese e tutto ciò che mi circonda. Napoli è la città ideale per chi vuole catturare la vita quotidiana in modo autentico. E se vi state chiedendo se è possibile fotografare le persone, la risposta è sì, ma con un po’ di accortezza. Io fotografo per documentare e raccontare le storie che incontro lungo il mio cammino, non per scopi pubblicitari.
L’Attrezzatura Perfetta per Fotografare a Napoli 🎒
La domanda che ricevo più spesso è: che attrezzatura portare per fotografare a Napoli? La risposta è semplice: qualsiasi cosa va bene. Dal telefonino (io uso ancora un vecchio iPhone) fino a una macchina fotografica leggera e non invadente. La mia scelta, come detto, è caduta sulla Ricoh GR III HDF, perché è compatta, perfetta per i vicoli stretti di Napoli, e dona un effetto vintage alle foto, che amo.
Vi consiglio due tipi di ottiche: un grandangolo da 16/18mm f2.8 per le foto in spazi ristretti e un 27mm f1.4 per quando la luce è scarsa, specialmente nei vicoli di Napoli. Se avete intenzione di camminare tanto (e credetemi, lo farete), optate per un marsupio piccolo e comodo, evitando zaini ingombranti. Portate con voi solo l’essenziale: monetine, magari per comprare qualche piccolo souvenir, batterie di riserva, e un panno per pulire le lenti. Io a volte esco solo con la mia Ricoh in tasca, perché è così leggera che non serve altro.
Il Murales di Maradona: Un Simbolo di Devozione 🎨
l Murale di Diego Armando Maradona situato nei Quartieri Spagnoli di Napoli è uno dei luoghi più iconici e simbolici della città, legato non solo alla figura leggendaria del calciatore, ma anche alla storia e alla cultura popolare di Napoli. Questo murale è molto più di un’opera d’arte: rappresenta un legame profondo e quasi mistico tra Maradona e la città, una devozione che sfiora il sacro.
Fotografare il Murale di Maradona nei Quartieri Spagnoli significa catturare una parte essenziale dell’anima di Napoli. È un’immagine che parla di amore, orgoglio, identità e speranza, legata a una figura che ha segnato profondamente la storia della città, non solo nel calcio, ma nella vita quotidiana dei suoi abitanti.
Il Murales di Maradona è sempre affollato, quindi cercate di andarci al mattino presto, quando la luce è migliore e la zona non è ancora in penombra. Qui, un grandangolo può essere utile per catturare tutta l’intensità del luogo, stretto e pieno di vita. A volte, una foto con un po’ di rumore è meglio di non farne affatto!
La leggenda di Maradona a Napoli:
Diego Armando Maradona è venerato a Napoli come un eroe popolare. Il suo arrivo nella squadra del Napoli nel 1984 segnò l’inizio di un’epoca d’oro per il calcio napoletano, culminata con la vittoria del primo scudetto nel 1987 e del secondo nel 1990, oltre alla Coppa UEFA del 1989. Questi successi portarono un’immensa gioia alla città, soprattutto in un periodo in cui Napoli affrontava grandi difficoltà economiche e sociali. Per molti napoletani, Maradona rappresentava non solo un grande calciatore, ma un simbolo di riscatto e speranza.
Il Murale e la sua storia:
Il murale più famoso dedicato a Maradona fu realizzato nel 1990 dall’artista Mario Filardi, poco dopo il secondo scudetto del Napoli. Filardi, con questa opera, volle rendere omaggio al “Pibe de Oro” e al suo impatto straordinario sulla città. Il murale, situato nel cuore dei Quartieri Spagnoli, è diventato immediatamente un simbolo per i tifosi e per l’intera comunità napoletana. Raffigura Maradona in uno sguardo fiero e intenso, rappresentando la forza e la passione che ha incarnato durante la sua carriera a Napoli.
Negli anni, il murale è stato più volte restaurato, e intorno ad esso si è sviluppato un vero e proprio culto popolare. I tifosi e i cittadini lasciano continuamente fiori, sciarpe, foto e dediche per onorare la memoria del campione. Questo ha trasformato il murale in un luogo di pellegrinaggio, dove le persone si recano per esprimere la loro devozione e gratitudine.
Leggende e storie:
Per molti napoletani, Maradona è molto più di un calciatore: è considerato una figura quasi mitica. Alcuni raccontano che la sua presenza spirituale continui a proteggere la squadra e la città anche dopo la sua morte nel 2020. Storie di “miracoli” calcistici e segni legati alla sua figura sono comuni tra i tifosi, rafforzando l’aura leggendaria che circonda Maradona e il murale.
Perché fotografare il Murale di Maradona:
Fusione tra arte e culto: Il murale non è solo un’opera d’arte, ma un luogo di culto. Le offerte lasciate dai tifosi rendono il luogo emotivamente carico e visivamente unico, trasformandolo in un soggetto fotografico che va oltre la semplice rappresentazione.
Simbolo di identità e devozione: Il murale rappresenta un profondo legame tra Napoli e Maradona, simbolo di riscatto, speranza e orgoglio per la città. Fotografarlo significa catturare una parte essenziale dell’anima napoletana.
Icona di resilienza: Maradona è stato una figura di riferimento per una città che ha trovato in lui la forza di affrontare le avversità. Il murale rappresenta questa resilienza e diventa una metafora visiva del rapporto tra il campione e la città.
L’atmosfera dei Quartieri Spagnoli: Situato nei pittoreschi e storici Quartieri Spagnoli, il murale è circondato da strade strette e piene di vita. Fotografare l’opera offre l’opportunità di catturare anche la vibrante energia di uno dei quartieri più autentici di Napoli.
Dove si trova il Murales di Maradona
San Gregorio Armeno: La Via dei Presepi 🎄
San Gregorio Armeno, conosciuta anche come la Via dei Presepi, è una delle strade più iconiche di Napoli, celebre soprattutto durante il periodo natalizio. Qui si trovano le botteghe artigiane che da generazioni creano e vendono presepi e statuine, mantenendo viva un’antica tradizione napoletana. Passeggiare lungo questa via, situata nel cuore del centro storico di Napoli, è come fare un viaggio nel tempo, tra colori vivaci e scene di vita quotidiana che si intrecciano con l’artigianato.
Fotografare San Gregorio Armeno è un’esperienza unica. Ogni angolo è ricco di dettagli affascinanti, e le botteghe offrono una varietà incredibile di soggetti da immortalare. Un consiglio? Portate con voi un filtro polarizzatore per ridurre i riflessi sulle vetrine e rendere i colori ancora più vividi. 🌟
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Perché fotografare San Gregorio Armeno:
- Arte e tradizione: Ogni angolo di San Gregorio Armeno racconta una storia. Le botteghe artigiane, con le loro vetrine piene di statuine fatte a mano, offrono una vasta gamma di soggetti fotografici, dai classici personaggi del presepe fino a figure più moderne e satiriche, che riflettono anche eventi e personaggi contemporanei.
- Atmosfera unica: La via è particolarmente vivace durante il periodo natalizio, quando le strade si riempiono di luci, suoni e visitatori. Fotografare in questo periodo permette di catturare l’atmosfera festosa e la magia del Natale, ma anche fuori stagione, San Gregorio Armeno ha un fascino tutto suo, con la sua arte esposta tutto l’anno.
- Dettagli artigianali: Le statuine del presepe sono spesso minuscoli capolavori di artigianato, con dettagli incredibilmente precisi. Fotografare questi particolari offre l’opportunità di mettere in risalto la maestria degli artigiani e il loro impegno nel mantenere viva una tradizione antica.
- Contrasto tra antico e moderno: San Gregorio Armeno non è solo un luogo di tradizione; molti artigiani inseriscono figure moderne e ironiche nei loro presepi, creando un contrasto affascinante tra passato e presente che può essere catturato in fotografia.
Miti e leggende di San Gregorio Armeno:
Uno dei miti più interessanti legati a San Gregorio Armeno riguarda l’antica storia del tempio della dea Cerere. Prima di diventare famosa per l’artigianato dei presepi, la via era il luogo di culto della dea della fertilità. Si dice che in epoca romana, gli abitanti portassero piccole statuette votive alla dea Cerere, una tradizione che, secondo alcuni, potrebbe essere stata l’antenata dell’attuale produzione di statuine per i presepi.
Un’altra leggenda locale racconta che San Gregorio Armeno sia abitata dagli spiriti degli antichi artigiani, che vegliano sui moderni creatori di presepi per assicurarsi che la tradizione venga rispettata. La via, infatti, ha un’energia speciale, e molti napoletani credono che l’arte del presepe sia ispirata da una forza misteriosa, che guida gli artigiani nelle loro creazioni.
Dove si trova San Gregorio Armeno
Chiesa del Gesù Nuovo: Un Tesoro da Scoprire ⛪
Fotografare la Chiesa del Gesù Nuovo è un’esperienza da non perdere. La sua facciata in bugnato a forma di piramide, con misteriose incisioni alchemiche, è già un soggetto affascinante di per sé. Ma l’interno barocco è una vera meraviglia, con affreschi, sculture e altari che riflettono tutta la ricchezza dell’arte napoletana.
Le incisioni sulla facciata hanno alimentato leggende per secoli: si dice che siano antichi simboli magici in grado di sprigionare una potente energia protettiva sulla città. Di recente, alcuni studiosi hanno scoperto che potrebbero essere in realtà notazioni musicali medievali!
Fotografare la Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli è un’esperienza imperdibile per diversi motivi, legati al suo fascino architettonico unico, alla sua storia ricca di mistero e alla forte presenza simbolica nella cultura napoletana.
Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli è avvolta in una leggenda intrigante, legata alle misteriose incisioni sulla sua facciata. La chiesa, che si trova in Piazza del Gesù, è famosa per il suo particolare rivestimento esterno in bugnato a forma di piramide, un disegno unico che la distingue dalle altre chiese della città.
Perché fotografare la Chiesa del Gesù Nuovo:
- Facciata unica e misteriosa: La facciata in bugnato a forma di piramide, con le misteriose incisioni alchemiche, è un soggetto di grande interesse. Il gioco di luci e ombre sulle superfici spigolose del rivestimento offre eccellenti opportunità fotografiche, soprattutto con la luce radente del mattino o del tramonto. Le incisioni enigmatiche, legate alla leggenda dei simboli magici, aggiungono un elemento di mistero che rende la foto ancor più intrigante.
- Contrasto tra esterno e interno: L’esterno austero della chiesa, con la sua facciata severa e massiccia, contrasta in modo spettacolare con l’interno barocco sontuoso e riccamente decorato. Questo contrasto può essere catturato con scatti che evidenziano la sobrietà esterna e la ricchezza interna, creando una narrazione visiva affascinante.
- Dettagli architettonici e artistici: All’interno, la chiesa è decorata con affreschi, sculture e altari che riflettono l’arte barocca in tutto il suo splendore. Fotografare questi dettagli consente di mettere in risalto la raffinatezza artistica e la maestria degli artigiani dell’epoca.
- Contesto storico e culturale: Inserita nel cuore di Napoli, Piazza del Gesù Nuovo, la chiesa rappresenta un punto centrale della vita cittadina. Catturare immagini della chiesa con lo sfondo della vivace vita quotidiana napoletana può aggiungere profondità e contesto alle fotografie, raccontando una storia che va oltre la sola architettura.
La leggenda delle incisioni misteriose:
Sulla facciata della Chiesa del Gesù Nuovo sono incisi dei simboli enigmatici, simili a lettere ebraiche o segni alchemici, che per secoli hanno alimentato speculazioni e leggende. La leggenda più affascinante racconta che queste incisioni siano antichi simboli magici che, se letti correttamente, potrebbero sprigionare una potente energia protettiva sulla città di Napoli.
Secondo questa leggenda, l’edificio originale della chiesa era in realtà un palazzo appartenente ai nobili Sanseverino, ed essi avrebbero commissionato questi simboli a degli alchimisti, sperando di proteggere il palazzo e la loro famiglia. Tuttavia, a causa di un errore nel posizionamento dei simboli durante la costruzione, invece di offrire protezione, avrebbero portato sfortuna e calamità alla famiglia, costringendola a vendere il palazzo ai Gesuiti, che poi lo trasformarono nella chiesa attuale.
Scoperta moderna:
In tempi recenti, alcuni studiosi hanno ipotizzato che i simboli siano in realtà notazioni musicali medievali. Nel 2010, un gruppo di musicologi ha tentato di “tradurre” questi simboli e ha scoperto che essi formano una sorta di melodia. La musica nascosta nelle pietre della facciata è stata eseguita, generando un forte interesse culturale e artistico attorno alla chiesa.
Questa miscela di misticismo, storia e arte rende la Chiesa del Gesù Nuovo non solo un luogo di grande bellezza architettonica, ma anche uno dei luoghi più affascinanti di Napoli, con una leggenda che continua a incuriosire e affascinare i visitatori.
Dove si trova la Chiesa del Gesù Nuovo
Duomo di Napoli ⛪
l Duomo di Napoli è una tappa imperdibile per chi ama la fotografia. La sua architettura, che combina elementi gotici e barocchi, offre innumerevoli spunti creativi. All’interno, la Cappella del Tesoro di San Gennaro è un autentico gioiello artistico, con affreschi e mosaici che meritano di essere immortalati nella loro magnificenza.
Oltre al suo valore artistico, il Duomo è noto per custodire una delle reliquie più sacre della città: il sangue di San Gennaro. La leggenda del miracolo del sangue è particolarmente affascinante. Tre volte l’anno, il sangue del santo si liquefà, un evento che i napoletani interpretano come un segno di protezione divina e che attira devoti e curiosi da tutto il mondo.
Fotografare il Duomo di Napoli è un’esperienza unica, grazie alla sua importanza storica, artistica e culturale. Questo maestoso edificio, dedicato a Santa Maria Assunta, è uno dei principali luoghi di culto della città, nonché un capolavoro architettonico che offre infinite opportunità per i fotografi.
Oltre a essere un simbolo religioso, il Duomo rappresenta una testimonianza della ricca storia e dell’arte napoletana. Fotografarlo permette di catturare l’essenza di Napoli, coniugando il suo passato glorioso con la vivacità della vita urbana contemporanea.
Una delle leggende più celebri legate al Duomo di Napoli è proprio quella del miracolo del sangue di San Gennaro, il patrono della città. Venerato per la sua protezione, il santo è celebrato ogni anno con grande devozione, e le ampolle contenenti il suo sangue sono conservate proprio all’interno del Duomo, rendendolo un luogo di grande spiritualità oltre che di straordinaria bellezza architettonica.
Perché fotografare il Duomo di Napoli:
- Architettura imponente: Il Duomo è un’icona dell’architettura napoletana, con la sua facciata gotica e i dettagli barocchi all’interno. Catturare la simmetria e le intricate decorazioni delle sue colonne, archi e finestre può dare vita a scatti suggestivi.
- Dettagli artistici unici: All’interno del Duomo si trovano opere d’arte eccezionali, come gli affreschi, i mosaici e il ricco altare. La Cappella del Tesoro di San Gennaro, dedicata al santo patrono di Napoli, è un altro elemento di grande fascino per i fotografi.
- Luce e atmosfera: L’interno del Duomo offre magnifiche opportunità per giocare con la luce naturale che filtra attraverso le vetrate, creando contrasti drammatici e un’atmosfera solenne. L’esterno, soprattutto al tramonto o all’alba, consente di catturare la bellezza del Duomo in diverse condizioni di luce.
- Eventi religiosi: Durante eventi solenni, come la Festa di San Gennaro, fotografare il Duomo offre l’opportunità di documentare la vibrante cultura religiosa e la devozione popolare che anima Napoli.
La leggenda del miracolo del sangue di San Gennaro:
Secondo la tradizione, il sangue di San Gennaro, conservato in due ampolle, si solidifica durante l’anno. Tuttavia, tre volte l’anno – a maggio, a settembre e a dicembre – avviene il miracolo della liquefazione. Durante queste celebrazioni solenni, si prega affinché il sangue si liquefaccia, un fenomeno che viene interpretato come un segno di protezione per la città.
Il mancato scioglimento del sangue viene visto come un presagio di disgrazie per Napoli. Nel corso dei secoli, si dice che il sangue non si sia sciolto in occasioni precedenti a eventi tragici, come eruzioni del Vesuvio o carestie.
Significato nella cultura napoletana:
Il miracolo di San Gennaro è un momento cruciale per i napoletani, carico di fede e speranza. È un evento che attrae migliaia di persone ogni anno, rendendo il Duomo non solo un simbolo religioso, ma anche il cuore della devozione popolare napoletana.
Questa leggenda, tramandata nei secoli, rende il Duomo di Napoli un luogo profondamente legato alla spiritualità e al folklore della città, e fotografarlo durante questi momenti può catturare un senso di sacralità unico e inimitabile.
Dove si trova la Rotonda Sauro
Piazza del Plebiscito: Maestosità e Storia 🏛️
Un altro luogo da non perdere è Piazza del Plebiscito, una delle piazze più grandi e iconiche di Napoli. Fotografarla è un’esperienza incredibile, soprattutto grazie alla sua architettura imponente e alla sua simmetria perfetta. All’alba o al tramonto, la luce rende tutto ancora più suggestivo.
La piazza è anche legata a una leggenda curiosa: si dice che chi prova a camminare bendato dalla porta del Palazzo Reale fino alla statua di Carlo III di Borbone non riesca a seguire una linea retta! Anche oggi, molti turisti provano questa sfida, ma pochissimi ci riescono.
Piazza del Plebiscito, una delle piazze più grandi e iconiche di Napoli, è un luogo ricco di storia, cultura e bellezza architettonica. Fotografarla offre la possibilità di catturare l’essenza di Napoli, grazie alla sua maestosità e al suo significato storico.
Perché fotografare Piazza del Plebiscito:
- Grandezza architettonica: La piazza è circondata da edifici storici imponenti, come la Basilica di San Francesco di Paola con il suo colonnato neoclassico e il Palazzo Reale. Il contrasto tra l’architettura solenne della basilica e la vasta apertura della piazza crea uno scenario perfetto per foto panoramiche.
- Simbolo della storia napoletana: Piazza del Plebiscito è stata il teatro di importanti eventi storici. Il suo nome stesso celebra il plebiscito con cui Napoli e il Regno delle Due Sicilie furono annessi al Regno d’Italia nel 1860. Fotografare questo luogo significa catturare un pezzo della storia di Napoli.
- Luce e simmetria: La piazza offre eccellenti opportunità fotografiche in ogni momento della giornata. All’alba e al tramonto, la luce morbida crea contrasti suggestivi tra il cielo e gli edifici. La simmetria del colonnato e la vastità dello spazio vuoto offrono possibilità creative per scatti prospettici.
- Eventi e vita culturale: La piazza è spesso il centro di eventi culturali, concerti e celebrazioni. Fotografarla durante questi momenti permette di documentare la vita vivace e festosa di Napoli.
La leggenda di Piazza del Plebiscito:
Una delle leggende più famose legate a Piazza del Plebiscito riguarda un’antica prova di coraggio e, in particolare, il fallimento di chiunque provi a camminare bendato attraverso la piazza.
Secondo la leggenda, la regina Margherita di Savoia, moglie di Umberto I, volle punire i prigionieri che si opponevano al suo volere offrendo loro una possibilità di liberazione. Se fossero riusciti a camminare bendati dalla porta del Palazzo Reale fino a raggiungere la statua equestre di Carlo III di Borbone (al centro della piazza) senza deviare, sarebbero stati graziati. Tuttavia, a causa della grande estensione della piazza e della mancanza di riferimenti visivi, nessuno riusciva nell’impresa, finendo sempre per deviare dal percorso.
Anche oggi, molte persone provano questa sfida per divertimento, ma poche riescono a camminare in linea retta. La leggenda rimane viva e affascinante, aggiungendo un tocco di mistero e curiosità alla piazza.
Motivi fotografici:
Fotografare Piazza del Plebiscito non significa solo immortalare uno spazio maestoso e un simbolo di Napoli, ma anche documentare un luogo carico di storie, sia reali che leggendarie, che affascinano e incuriosiscono. Che si tratti della leggenda della camminata bendata o delle sue linee architettoniche perfette, la piazza è una tela ideale per qualsiasi fotografo.
Dove si trova la Piazza del Plebiscito
La Rotonda Sauro e la Storia di Santa Lucia 🌊
La Rotonda di Via Nazario Sauro, situata nella zona di Santa Lucia, è un luogo ideale per fotografare il Golfo di Napoli. Da qui, la vista è spettacolare, e ogni visita offre nuove opportunità fotografiche grazie alla bellezza mutevole del mare e dei panorami che si estendono fino al Vesuvio e alle isole. Questa zona, oltre a essere un perfetto soggetto per chi ama immortalare la natura e la vita urbana, è legata a una storia particolare che aggiunge un fascino ulteriore.
Negli anni del dopoguerra, Santa Lucia era un punto strategico per il contrabbando, soprattutto di sigarette, alcol e beni di lusso. La posizione direttamente sul mare la rendeva perfetta per lo sbarco di merci illegali, che venivano poi distribuite per tutta Napoli. Tra gli anni ’50 e ’60, quando Napoli stava cercando di risollevarsi dalle macerie della guerra, i vicoli di Santa Lucia, che all’epoca era ancora un borgo di pescatori, erano protagonisti di queste attività clandestine. Fotografare questa parte della città significa anche raccontare una Napoli nascosta, ricca di storie di contrabbandieri, leggende e vita di mare.
I vicoli e le stradine di Santa Lucia conservano ancora oggi quell’atmosfera di mistero e fascino che rende ogni scatto unico. Passeggiare e scattare foto in questa zona permette di catturare l’essenza autentica di Napoli, dove il passato convive con il presente, e dove ogni angolo ha una storia da raccontare.
Anche la vicina Rotonda Diaz, lungo la Via Caracciolo, offre una vista mozzafiato sul Golfo di Napoli. Pur essendo meno nota di altre piazze storiche, ha un fascino particolare grazie alla sua posizione privilegiata sul lungomare e alla vicinanza a importanti monumenti della città. Qui, i fotografi possono immortalare non solo il paesaggio costiero, ma anche il vivace movimento della vita cittadina, il tutto incorniciato da uno dei panorami più belli del mondo.
Perché fotografare la Rotonda Diaz e la zona di Santa Lucia:
- Vista panoramica sul Golfo di Napoli: La Rotonda Diaz offre una delle migliori viste panoramiche sul mare, con il Vesuvio sullo sfondo, l’isola di Capri in lontananza, e il Castel dell’Ovo a pochi passi. Questa posizione permette di catturare scorci spettacolari, specialmente al tramonto o all’alba, quando la luce trasforma il paesaggio in un sogno visivo.
- Vita locale e relax: La zona del lungomare è perfetta per scattare foto che documentano la vita quotidiana dei napoletani, dalle passeggiate sul lungomare agli eventi pubblici che spesso si svolgono sulla Rotonda, come manifestazioni sportive e culturali. È un’area vibrante, che riflette lo spirito accogliente e gioioso della città.
- Eventi e celebrazioni: Durante l’anno, la Rotonda Diaz è spesso il centro di eventi sportivi, concerti e festival. Fotografarla durante uno di questi momenti ti permetterà di catturare l’energia e la vivacità della città in una cornice straordinaria.
- Architettura moderna e classica: Anche se la Rotonda stessa è più moderna rispetto ad altre piazze storiche di Napoli, la sua vicinanza a Castel dell’Ovo, uno dei castelli più antichi della città, e alla storica zona di Santa Lucia offre un interessante contrasto architettonico che può essere immortalato in fotografie che mescolano vecchio e nuovo.
Il contrabbando a Santa Lucia:
Durante il dopoguerra, Napoli affrontava una grave crisi economica, e il contrabbando divenne una delle attività principali per molti abitanti della città che cercavano di sopravvivere. Santa Lucia era una delle aree centrali di queste operazioni grazie alla sua vicinanza al porto e al mare, che consentiva ai contrabbandieri di ricevere rapidamente le merci dalle navi provenienti dall’estero.
I pescatori di Santa Lucia spesso collaboravano con i contrabbandieri, sfruttando la loro conoscenza delle acque per far arrivare le merci senza essere intercettati dalle autorità. Le merci venivano sbarcate di notte, spesso in piccole imbarcazioni, e nascoste nelle stradine e nei vicoli del quartiere, per poi essere distribuite nel mercato nero napoletano.
Fama e cultura popolare:
Questa storia di contrabbando è diventata parte del folclore di Napoli e di Santa Lucia. Il contrabbando non era visto solo come un’attività criminale, ma anche come un modo per resistere alle difficoltà economiche del tempo. In molti casi, i contrabbandieri erano figure rispettate nelle comunità locali, poiché offrivano un’opportunità di guadagno per molte famiglie che altrimenti avrebbero vissuto nella povertà.
Nel corso degli anni, questa parte della storia napoletana è stata immortalata in film, libri e racconti popolari, rendendo Santa Lucia non solo famosa per la sua bellezza e il suo legame con la leggenda di Partenope, ma anche per questo capitolo di “resistenza” economica, sebbene illegale.
Motivo per fotografarla:
Fotografare la Rotonda di Via Nazario Sauro e la zona di Santa Lucia può significare anche raccontare questa duplice anima del quartiere: da un lato la bellezza e la storia mitologica, dall’altro il passato legato al contrabbando, che fa parte della memoria collettiva della città. L’ambiente marittimo e i vicoli che circondano la zona conservano ancora quell’atmosfera di mistero e storia, perfetti per scatti che vogliono catturare non solo il presente, ma anche il ricco passato di Napoli.
Dove si trova la Rotonda Sauro
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