Fotografo o fotografo? Una riflessione tra passione e tecnologia 📸
Fotografo o fotografo? Non so se sia più uno sfogo o un pensiero, ma questa riflessione nasce da una domanda che mi viene fatta spesso: “Che macchina fotografica usi? Che ottica preferisci?”.
Queste domande sembrano innocenti, ma racchiudono una visione sempre più comune: quella che vede la fotografia ridotta a tecnologia e specifiche tecniche, lasciando in secondo piano l’essenza dello scatto.

Fotografo o fotografo? La domanda che divide
Quando chiamate un amico, gli chiedete mai che telefono usa? Ovviamente no. Gli dite al massimo: “Non ti sento bene, ti richiamo”. Perché, quindi, nella fotografia la prima cosa che conta sembra essere la macchina fotografica e non l’immagine stessa?
Viviamo in un’epoca in cui si confrontano i megapixel e non i ricordi. Si critica lo strumento e non si valorizza il racconto. Eppure, la fotografia dovrebbe essere un mezzo per trasmettere emozioni, non un catalogo di caratteristiche tecniche.

Tecnologia: necessaria, ma non sufficiente
Non fraintendetemi: la tecnologia è importante. Un buon monitor, un computer affidabile e una scheda V90 possono fare la differenza. E sì, serve una macchina di qualità per certi tipi di lavori: street photography, eventi sportivi, scatti notturni…
Ma è la fotografia in sé a fare la differenza. Non è la tecnologia a raccontare storie, ma il fotografo che sta dietro l’obiettivo. Pensateci: nessuno si emoziona per i dati EXIF di uno scatto.

La fotografia non è fatta solo di luoghi esotici
Poi ci sono loro: i fotografi che amano fotografare. Quelli che escono con una macchina leggera, senza preoccuparsi di quanta attrezzatura portano. Quelli che tornano mille volte nello stesso posto, cercando un dettaglio nuovo, un istante mai colto prima.
Fotografare non è una gara a chi ha la macchina migliore. È una ricerca personale. È tornare a casa con una foto che ti fa battere il cuore, indipendentemente da quanto sia perfetta tecnicamente.

L’usato e il nuovo: una riflessione etica
Oggi si parla spesso di acquistare usato. “Il vecchio è migliore”, dicono in molti. E spesso è vero. Ma riflettiamoci un attimo: cosa succede se nessuno acquista più il nuovo?
Pensate al settore fotografico come a quello delle automobili. Se tutti comprano usato, cosa accade a chi lavora per produrre il nuovo? La tecnologia si ferma, il progresso rallenta.
Un esempio concreto: una Fujifilm X-T3, una macchina eccellente anche oggi. Ma perché non considerare una FujifilmX-M5? Così facendo, diamo valore al lavoro di chi continua a innovare, sostenendo l’industria e il futuro della fotografia.

Il vero investimento? La cultura
Se c’è qualcosa su cui vale davvero la pena spendere, è nella cultura fotografica. I libri, le mostre, i grandi maestri. Questi sono i veri strumenti per migliorare come fotografi, vedi quelli che ho recensito Libri fotografici.
Ecco alcuni titoli che consiglio:
- Sebastião Salgado – Amazônia
- William Eggleston – Portraits
- Josef Koudelka
- Robert Frank – The Americans
- Gianni Berengo Gardin – Venezia e le grandi navi
Questi libri insegnano a vedere. A guardare il mondo con occhi diversi. Non a scattare, ma a raccontare.

Conclusione: Fotografo o fotografo?
Io non sono contro la tecnologia. Spendo tantissimo in attrezzatura. Ma la mia macchina preferita è la Ricoh GR, leggera e discreta, perché mi permette di concentrarmi sull’essenziale: la storia che voglio raccontare.
Alla fine, quello che conta è una cosa sola: la fotografia che fai oggi sarà un ricordo prezioso tra vent’anni?
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