Processione di Santa Lucia a Monastir: Un Racconto Fotografico
Processione di Santa Lucia a Monastir, ogni anno, quando arriva il mese di agosto, mi trovo irresistibilmente attratto dalla piccola cittadina di Monastir, in Sardegna, per un evento che mi riempie di emozione e meraviglia: la Processione di Santa Lucia a Monastir. È una tradizione che non riesco a evitare, e non lo voglio nemmeno. L’obiettivo della mia macchina fotografica Fujifilm si prepara a catturare ogni istante, ogni sguardo, ogni piccolo frammento di fede e devozione che anima le strade e le persone di questo luogo.
La mia voglia è raccontare, non solo con le immagini, ma anche con le parole. Non sono solo un fotografo, ma un narratore digitale che si perde tra le storie che ogni scatto riesce a svelare. Le mie fotografie sono semplici, è vero, ma è proprio nella semplicità che trovo la bellezza più pura. Mi piace pensare che i miei scatti possano trasmettere qualcosa di profondo, anche se all’apparenza sembrano ordinari. Ogni volta che mi soffermo a riguardarli, vedo qualcosa di nuovo, una storia nascosta dietro un sorriso, un momento di riflessione in un volto, o la forza della tradizione negli occhi di chi porta avanti questa celebrazione secolare.
Ma perché ritorno ogni anno? Perché ogni momento è unico. Come ho già raccontato in precedenza, la magia della Processione di Santa Lucia a Monastir non risiede solo nella bellezza visiva dell’evento, ma anche nelle persone che incontro. È un piacere ritrovare volti familiari, scambiare due chiacchiere con amici vecchi e nuovi, e ascoltare le loro storie mentre sorseggiamo un caffè. Alcuni di loro si ricordano di me per le foto che ho scattato l’anno scorso, o per i testi che ho scritto. Questo legame che si crea attraverso la fotografia e la narrazione è ciò che mi spinge a tornare, anno dopo anno.
Tutto inizia nella Chiesa di San Pietro Apostolo
La processione si divide in due momenti distinti. Tutto inizia nella Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo, situata nel cuore di Monastir. Qui, alle otto del mattino, viene celebrata la Santa Messa, un rito che segna l’inizio della giornata dedicata a Santa Lucia. L’atmosfera è carica di una devozione palpabile, che riesco a percepire attraverso il mio obiettivo.
Poi, con la messa conclusa, si dà il via alla processione vera e propria.
Il simulacro di Santa Lucia, accompagnato da buoi che trainano un antico cocchio, inizia il suo lento e solenne viaggio attraverso le vie di Monastir. La folla si raduna lungo il percorso, le strade sono ornate di petali di fiori, e l’aria è riempita dal suono delle launeddas e della banda musicale. Tutti si uniscono in un’unica armonia di suoni, colori e fede. Ogni dettaglio è un racconto che aspetta di essere catturato: il passo deciso dei carabinieri a cavallo, la grazia dei gruppi folk, e i volti concentrati dei fedeli che seguono con devozione.
Un momento che mi tocca particolarmente è l’arrivo del simulacro alla Chiesetta Campestre di Santa Lucia. Qui, il tempo sembra fermarsi. Il percorso, già coperto di fiori, accoglie il simulacro in un silenzio rispettoso e quasi sacro. L’entrata del simulacro è lenta, solenne, e il parroco è pronto ad accogliere Santa Lucia, che verrà posta vicino all’altare, in una posizione che la protegge dai raggi del sole. La messa che segue è breve ma intensa, e al termine, i fedeli si avvicinano per incensare e baciare la santa.
Ogni fotografia che scatto durante questa processione è un piccolo pezzo di storia che porto con me. Non sono solo immagini, ma frammenti di vita, di fede, di tradizione. Ed è con questa consapevolezza che ogni anno, con la mia macchina fotografica in mano e il cuore aperto, ritorno a Monastir, pronto a raccontare nuovamente la storia della Processione di Santa Lucia.
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